Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Le Stelle. Saggio di astronomia siderale

476795
Angelo Secchi 50 occorrenze
  • 1877
  • Fratelli Dumolard
  • Milano
  • astronomia
  • UNIPIEMONTE
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Le Stelle. Saggio di astronomia siderale

stessa sua refrangibilità e quindi la stessa sua lunghezza di onda: il ferro, il magnesio, il tallio fanno lo stesso, ma non è dimostrato ciò

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Nel Sole un secondo in arco s’intende 715 chilometri: quindi questo strato è alto al più 1430 a 2860 chilometri (mille a due mila miglia).

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sostanze. Quindi, per esempio una grandissima parte delle stelle sono dotate di un’atmosfera idrogenica più densa, mentre in altre invece essa è più

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nel 1619 e finì per sparire nel 1621.D. Cassini la rivide nel 1655 di 3a grandezza, e sparì quindi nuovamente. Nel 1665 fu veduta da Evelio, ma non

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. Siccome le nebulose, come vedremo contengono molto idrogeno, quindi si capirebbe perchè in queste stelle dominino le righe di questo elemento.

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Si misurarono gli angoli alle stelle vicine, e furono trovati identici con quelli di H. I. Quindi questi corpi devono essere lontanissimi.

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più sicuro dei monumenti di bronzo o delle Piramidi marmoree. Quindi è che il più gran progresso della scienza moderna si fa consistere nella esatta

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movimenti. Questa parte è una materia tutta differente dalla prima, ed esige misure assolute di grande precisione. Quindi anche questo è uno studio

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arco. Quindi è che gli astronomi danno l’ascensione retta anche in ore, minuti e secondi di tempo colla proporzione di 1 a 15.

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quindi accadere che una gran parte dei movimenti stellari, di cui abbiam parlato dianzi, non fossero che dovuti alla traslazione del nostro Sole, ossia

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. Siccome questo è il caso pratico, quindi a risolverlo occorre un altro principio. Questo è che secondo tutte le probabilità le stelle particolari

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Siccome in tutti questi valori l’error probabile sta tra i 3 e i 5 gradi, quindi si vede un accordo assai soddisfacente tra questi risultati, il cui

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di proiezione, onde conoscendo la posizione di questi diametri si ha colle formole note la posizione degli assi dell’ellisse proiettata, e quindi l

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quindi anche la massa del sistema dietro la costante generale ammessa per l’attrazione della materia, e il moto medio o il tempo della rivoluzione.

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monti, dai cui vertici si misurano gli angoli colla massima accuratezza. Col calcolo trigonometrico quindi si rileva il valore di ciascun lato de

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Il metodo indicato per trovare la distanza della Luna, può servire per tutti gli astri; e quindi anche pel Sole. Ma per questo astro la sua

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congiunzione inferiore viene a un terzo circa della distanza della Terra al Sole, quindi la sua parallasse sarebbe tripla di quella del Sole. Ma Venere non ha il

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si ha dalle tavole dei movimenti planetarii. Conosciute queste corde dal tempo impiegato a descriverle è facile dedurne la loro distanza np, e quindi

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sua periferia: quindi se in m il moto diurno della Terra si fà nel senso stesso del corso di Venere sul Sole, in n si farà nel senso opposto: se

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sinistra fig. 67), quindi combinando l’osservazione di due stazioni scelte convenientemente la durata del passaggio sarà allungata notabilmente.

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Le osservazioni del 1761 diedero per parallasse solare dei valori varianti da 8" a 10", ma le circostanze erano poco favorevoli, quindi si ripeterono

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arriva al limite delle quantità appena sensibili e quindi inevitabili ai sensi comuni.

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che essa impiega a venire dal Sole a noi. La distanza del Sole alla Terra essendo conosciuta se ne cavò quindi la sua velocità. In questi ultimi tempi

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velocità dello specchio rotante, si calcolava il tempo impiegato dalla luce a percorrere lo spazio e quindi si deduceva la sua velocità in un secondo

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dopo percorsa la doppia distanza che è tra i due cannocchiali. Quindi si può calcolare la velocità della luce, ossia il viaggio che essa farebbe in un

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poteva calcolare lo spazio percorso dalla Terra, e quindi il raggio della sua orbita, che misura la distanza dalla Terra al Sole. Assumendo pertanto

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minima, quindi si cercò di averne la parallassi annuale. Galileo pel primo fece osservare che detto A B fig. 77) il diametro del grande orbe descritto

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Quindi siccome la parallasse di un secondo suppone una distanza di 206265 di tali unità, si richiederanno 3 anni, 224 millesimi per percorrerla

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Nettuno dal Sole, quindi l’azione deve essere insensibile. La cometa che ha orbita ellittica più sicura è quella d’Halley che fa il suo giro in 75 anni

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’avere una qualsiasi importanza scientifica. È quindi necessario venire ai primi astronomi della rinascenza.

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passa per le Iadi e quindi comprende α Toro o Aldebaran, attraversa la costellazione di Orione passando quasi parallelamente alla sua cintura, va tra

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struttura globulare. Si tornano questi rami a riunire nell’Emisfero Australe, e nel triangolo australe nell’H.XV e XIV diviene lucidissima, quindi

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stelle per ciascuno. Partendo quindi da questa cifra (che non è molto distante dal numero di 122 stelle, trovate da suo padre per l’Emisfero Nord

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quindi una gran parte di cielo povera di stelle è inclusa in esse. Le parti povere poi restando lontane dal polo della Galassia di oltre 30°, è chiaro che

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pure apparisce dal moto proprio delle medesime, quindi concludiamo essere non solo apparentemente, ma anche realmente le stelle più dense presso la

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era conosciuto ai tempi loro. Quindi sempre gl’inevitabili grossi corpi centrali primarii, e poi i secondarii di terzo, quarto e fino quinto ordine.

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Nessuna distanza è ancora conosciuta di queste masse, di cui non si conosce la parallassi, e quindi non può assegnarsi la loro grandezza. È manifesto

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; e quindi nemmeno possiamo saper nulla di positivo sulla loro distribuzione reale nello spazio assoluto. Possiamo però assicurare che le stelle non

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Una volta date le mosse, era facile proseguire; quindi venne bentosto il cielo popolato di fantastiche pitture che lo riempirono di vita e di poesia

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. Notiamo da principio che anche la scala di queste è arbitraria e di convenzione tradizionale, e quindi anche per queste si è posto il problema: qual’è il

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Johnson di Oxford col metodo suindicato arrivò alla conclusione che il rapporto successivo sulle grandezze era 0,424; quindi detto n il numero che

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fisica celeste che dovremo trattare fra poco, queste ricerche sono interessantissime e quindi ci siamo trattenuti su di esse alquanto a lungo.

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azzurre: si passa da questo colore al vero bianco per gradi insensibili: quindi si passa al giallo, al rosso ranciato e fino al rosso sangue.

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: quindi cresce la difficoltà di giudicarli. Ecco alcuni gruppi più celebri.

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riassumerli, e ripetere ciò che abbiamo già detto nell’opera Le Soleil, quindi, ad essa rimettendoci pel resto, ci limiteremo qui a dire ciò che riguarda

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. Quindi attraverso il prisma P composto di cinque. L’altro cannocchiale FO è un cannocchiale comune munito di oculare micrometrico con cui si guarda l

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avere molta maggiore luce per l’esame delle stelle di minori grandezze. Quindi gli spettroscopii possono dividersi in assoluti e differenziali.

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spettrale, e quindi il suo spettro sta nel centro del campo del refrattore grande.

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Il numero più o meno abbondante delle macchie dipende dalla copia delle eruzioni solari, e quindi dalla attività interna dell’astro che produce tali

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Gli esposti fatti ci mostrano una grande analogia fra il Sole e certe stelle: è quindi mestieri dare un cenno della costituzione di questo astro per

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